Motoclub AMX

MAURIZIO GERINI VINCE IL TRANSANATOLIA RALLY 2019
TRE ITALIANI AI PRIMI TRE POSTI

Sanliurfa – Lo scorso anno era stata Efeso, con i suoi capitelli e le sue colonne a toccare il cuore e gli occhi dei piloti, con la splendida cornice della biblioteca di Celso a suggellare l’ottava edizione. Quest’anno la Transanatolia Sport Organization ha superato se stessa portando tutti a Gobekli Tepé, lì dove tutto cominciò.

Una volta si pensava che fossero le piramidi in Egitto la più antica testimonianza della vita umana, sulla terra, o ancora Stonehenge, ma poi arrivo Gobekli Tepé con le sue sculture, la sua stele dell’avvoltoio e la più antica scultura umana a grandezza naturale, che risale a 9500 anni fa, a provare che gli umani vivevano già in una realtà di aggregazione e comunità diecimila anni prima di Cristo.
L’emozione travolge non solo gli appassionati di storia, ma chiunque si trovi a passare da qui.

E il Transanatolia Rally non fa eccezione: piloti, meccanici, team manager, amici e accompagnatori si fermano a contemplare queste meraviglie, come successo un paio di giorni fa di fronte alla tomba di Antioco, sul Monte Nemrut.

Questo è il Transanatolia Rally. Questa è la Turchia. E l’obiettivo che ha portato Orhan Celen a creare questa competizione insieme a Burak Buyukpinar e Gokhan Basiplikci nove anni fa anche questa volta è stato centrato in pieno: visitare la Turchia, e i suoi posti più belli e sconosciuti, con un cronometro alla mano, con moto, auto e camion, oltre a quad e SSV e un casco in testa. Una vittoria, la loro, sugellata dalle bocche aperte e le espressioni estatiche di questi visitatori, forse un po’ anomali, con stivaloni ai piedi o tute ignifughe addosso, che oggi hanno affollato le rovine di Gobekli Tepé e il museo archeologico di Şanlıurfa.

Maurizio Gerini ha vinto per la prima volta il rally e si tratta anche della sua prima vittoria in un rally raid internazionale. Nel 2018 ci era arrivato vicino chiudendo secondo, ma questa volta fin dal momento della partenza dalla sua Chiusanico (Imperia), aveva in mente un solo obiettivo: portare la sua Husqvarna 450 della AMX sul gradino più alto del podio. E c’è riuscito vincendo 16 speciali su 17, in un assolo che ha ucciso giorno dopo giorno la gara della categoria moto. Gerini vince con un vantaggio di poco più di un’ora su Marco Borsi (Husqvarna), secondo, da anni organizzatore di gare di enduro e rally raid fra Italia e Croazia, che ha voluto rimettersi in gioco quest’anno in un rally di portata internazionale, dimostrando, prima di tutto a se stesso, di essere ancora in grado di competere con piloti di oltre 20 anni più giovani di lui. Borsi si è portato in seconda posizione dopo la seconda tappa e da lì non ha più sbagliato, unico a vincere una speciale interrompendo la voglia di record di Maurizio Gerini.

Terzo assoluto Nicola Quinto (Ktm) che nonostante una serie di sfortune, collezionate in questi giorni, è riuscito a tenere alta la concentrazione e a conservare la posizione, attaccata a più riprese dagli avversari. Ottimo quarto posto per il pilota inglese Richard Kaye che con una Ktm 450 RR e con il suo fisico possente ha saputo tener testa ai tanti sassi, le ripide discese e salite, gli sterrati scivolosi incappando ogni tanto in qualche errore di navigazione ma dimostrando di poter tenere il passo dei più veloci, satellitando sempre intorno alle prime sei posizioni assolute. Francesco Tarricone tornato in sella ad una moto, una Beta per la precisione, dopo la parentesi lo scorso anno su un SidebySide con l’amico Gianernesto Astori, chiude con una quinta posizione assoluta che, dopo la caduta di tre giorni fa, non sembrava più così scontata. Alla sua quinta partecipazione Tarricone si conferma un pilota competente e capace, che in più di qualche occasione si è visto affiancare in speciale da altri piloti in cerca di sostegno e soprattutto esperienza. Livio Metelli risale di una posizione proprio con l’ultima prova speciale e sorpassa il primo pilota turco, Said Yusuf Çakir (Ktm), piazzandosi sesto per 1’02” sul turco, settimo. A Metelli questa posizione va sicuramente stretta perché era uno di quei piloti che potevano senza dubbio combattere per il podio: purtroppo qualche errore di navigazione e un paio di cadute importanti lo hanno privato delle prime posizioni e lo hanno portato poi nelle ultime tappe a correre mirando al traguardo, senza velleità di classifica.
L’ultima speciale si chiude a vantaggio anche di un altro italiano, Lorenzo Piolini, e anche questa volta ai danni di un altro pilota turco, Ejder Erist (Ktm): l’italiano lo soprassa portandosi in ottava posizione assoluta e staccandolo di soli 2’03”.

E l’ultima speciale stabilisce anche il nome dell’ultimo pilota della top ten: il turco, Koray Ozkaplan su Ktm.
Migliore degli olandesi una vecchia conoscenza del Transanatolia Rally, Thomas De Bois, 14° assoluto su Ktm mentre la classifica femminile assiste al trionfo di Francesca Gasperi, alla sua prima esperienza in un rally raid: 17. assoluta, vince su Serena Borsi, 21. al traguardo finale.

La categoria Quad si è risolta con la vittoria di İsrafil Akyuz su Can Am Renegade, primo anche in quest’ultima speciale oggi, che si è imposto su Erkan Uzlas a sua volta su Can Am ma Outlander. I due erano molto vicini fino a tre giorni dalla fine ma Israfil ha aumentato il ritmo nelle ultime tappe incrementando il suo vantaggio fino al successo finale. Terza posizione per Kokut Cacar su Can Am Renegade.