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IL BIVACCO DI SE YAYLASI LASCIA IL TRANSANATOLIA FUORI DAL MONDO DELLA COMUNICAZIONE, IN UN VERO CONTATTO CON LA NATURA E LA QUIETE

 

Se Yaylasi Goreme – 1500 metri di altezza in mezzo ad una montagna con una strada che ieri pomeriggio ha messo a durissima prova tutti i mezzi assistenza, ancor più che quelli da gara. Il bivacco di Se Yaylasi scelto dalla Transanatolia Sport Organization per l’arrivo della quarta tappa del Transanatolia Rally 2019 è un paradiso incantato e incontaminato, e per rispettare la tranquillità della natura, ovviamente, nessun contatto con il mondo esterno è stato possibile per oltre 14 ore, dalle due di pomeriggio a questa mattina. Niente telefono, niente linea, ancor meno connessione. Tanto è vero che la direzione gara è stata allestita in un’altra località e per poter stilare classifiche e ordine di partenza si è dovuta attendere la tarda notte.

Classifiche che non sono cambiate nella categoria moto nonostante qualche caduta importante ieri, per esempio per Francesco Tarricone (Beta), sbalzato da un sasso dalla sua moto e costretto poi a viaggiare insieme ad un altro pilota visto che aveva letteralmente distrutto la sua strumentazione. E la caduta anche di Nicola Quinto, in difficoltà anche lui con la sua Beta un po’ conciata male. Il più veloce è stato ancora una volta Maurizio Gerini (Husqvarna) che ha imposto alla gara un ritmo che nessuno riesce ad eguagliare. Lo ammette Marco Borsi (Husqvarna), sempre secondo assoluto al momento del via della quinta tappa:

“Ho provato ad attaccare Gerini e nella prima prova speciale ci ero quasi riuscito. Quando siamo arrivati alla seconda speciale però, tracciata in montagna e molto più pesante per braccia e gambe i miei sessant’anni si sono fatti sentire e non sono riuscito a tenere il suo ritmo”.

Ci ha provato anche Livio Metelli (Husqvarna) partito dall’ottava posizione ieri mattina per una brutta caduta nella terza tappa, e capace di recuperare posizioni, speciale dopo speciale.

Al termine della quarta tappa la classifica generale vede sempre in testa Maurizio Gerini, con Marco Borsi secondo a 42’30”, Nicola Quinto terzo a più di 20 minuti e Livio Metelli in risalita, quarto con 32′ di distacco dal terzo. Richard Kaye (Ktm) resta saldo al quinto posto davanti a Francesco Tarricone e Said Yusuf ÇAKIR (Ktm) settimo con Ejder ERİŞTİ (Ktm) ottavo e Lorenzo Piolini (Ktm), nono assoluto.

Giornata difficile per i SidebySide caratterizzata da due forature per Tsanko Tsankov e Zornitsa Todorova (Can Am) costretti a chiedere una ruota di scorta ad un altro concorrente per arrivare a fine gara senza incertezze, mentre Yves Tartarin e Cedric Duple (Steenbok) hanno sofferto di problemi di pescaggio della benzina al loro Steenbok: in classifica assoluta i bulgari conducono con 2h.20′ “il mio obiettivo ora – dice Yves Tartarin, per la prima volta al Transanatolia Rally – è continuare i test del nostro mezzo cercando magari di vincere qualche prova speciale”.

Non c’è pace per la categoria auto dove la Suzuki Vitara di Mert Becce e Sertaç Tatar resta in testa, ma subisce per tutta la 4. tappa gli attacchi del Mitsubishi L200 di Batuhan Korkut e Ilayda Hanci Korkut che resta secondo in classifica assoluta con un ritardo di 4’06” con la Toyota Prado di Burak Ahmet Cepni e Huseyin Afsar che sale in terza posizione mentre il Mitsubishi Pajero di Benan Engin e Uğur Tepe scivola fino alla quinta posizione in una giornata caratterizzata dalle uscite di strada e le forature.

Oggi quinta tappa, già partita dal bivacco di Se Yaylasi alle 8,15 – 7,15 ora italiana – direzione Monte Nemrut in uno dei luoghi storici più belli e famosi della Turchia. Il bivacco sarà posizionato accanto alla tomba di Antioco I, a 1900 metri di altezza. La tappa, lunga 349 chilometri e mezzo prevede di nuovo 3 prove speciali, la prima da 92 chilometri e mezzo, la seconda da quasi 37 e la terza da 32.

 

International Press Manager – Elisabetta Caracciolo

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